Superamento dei livelli alle scuole medie: serve un progetto condiviso

Il PLR risponde alla consultazione del DECS con una visione chiara della scuola ticinese.

Il PLR ha inoltrato oggi la propria risposta alla “Consultazione sul superamento dei corsi A e B in III media” promossa dal DECS lo scorso mese di settembre. La posizione del PLR sull’approccio è molto critica: la consultazione appare poco chiara negli obiettivi, soprattutto perché si concentra su un aspetto puntuale d’intervento, anziché affrontare – sulla base di dati concreti e oggettivi – la necessaria riforma dell’insegnamento medio, che anche il Partito liberale radicale ritiene urgente. La procedura per gradi, così come proposta, descrive un percorso di riforma monco, in cui manca la visione complessiva. Ciò rischia di andare a discapito della qualità dell’insegnamento e della formazione dei giovani poiché non c’è ombra dell’importante funzione orientativa del secondo biennio della scuola media.

La visione del PLR sulla scuola ticinese costituisce il “fil rouge” della presa di posizione sulla consultazione, frutto di un attento lavoro di analisi sviluppato dal Gruppo di lavoro “Formazione e cultura ”, il cui documento è stato coordinato dal vicepresidente Omar Gianora. Secondo il PLR, è senz’altro necessario intervenire sul sistema dei livelli – che appare ormai superato. Al contempo, però, è fondamentale avere in chiaro le necessità delle ragazze e dei ragazzi nell’ottica delle loro differenze positive, senza cadere nella tentazione di uniformare la scuola media considerando la differenziazione dei percorsi come un problema e non – come la interpreta invece il PLR – un’opportunità.

Per questo il PLR propone una riforma che si orienti maggiormente verso un modello di scuola più su misura e modulare, capace di preparare gli allievi anche ai percorsi di formazione che si aprono alla fine del percorso scolastico obbligatorio. Parliamo di un biennio, la terza e la quarta media, che sappia interpretare le capacità, interessi, la motivazione e i talenti degli allievi senza imporre un inclusivismo – a tratti largamente ideologico – che comincia a mostrare le proprie pecche anche in altre nazioni, come la Finlandia.

In particolare, il PLR insiste su alcuni principi e misure per il futuro della scuola ticinese: 

  • ampliare l’offerta a moduli (o a opzioni) in più materie in terza e soprattutto in quarta media, assicurando la permeabilità tra i percorsi;
  • possibilità per gli allievi di seguire anche solo alcuni moduli – in gruppi omogenei – con maggiori occasioni di approfondimento o di orientamento professionale;
  • verificare gli effetti della recente introduzione dei laboratori nel primo biennio;
  • creazione di un “profilo attitudinale” che accompagni o sia integrato nella pagella degli allievi di scuola media;
  • nuove modalità d’orientamento che contemplino anche un incremento dei periodi di approfondimento all’esterno della scuola media (da svolgere nel settore professionale o degli studi) e il coinvolgimento di professionisti del settore;
  • maggiore avvicinamento del mondo delle aziende pubbliche e private alla scuola.

Alessandro Speziali, presidente: “Il PLR ha una chiara visione della scuola e – nel concreto – della scuola media. Questa presa di posizione è critica ma propositiva: vogliamo suggerire alcuni elementi cardine e di un progetto che andrà discusso con il mondo della scuola (anche del post-obbligatorio), il DECS e le forze politiche, con l’obiettivo di giungere a una riforma solida, attuale e concentrata sulle potenzialità degli allievi in vista del loro futuro”.

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